One Person Unicorn, tra mito e realtà

Gino Tocchetti
11 min readDec 1, 2024

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Nel panorama digitale in rapida evoluzione di oggi, l’intelligenza artificiale si sta affermando come un elemento di svolta per gli imprenditori, e per gli startup founder in particolare. In passato appannaggio esclusivo dei grandi colossi tecnologici, oggi l’AI è diventata accessibile a chiunque, trasformandosi in uno strumento fondamentale per i solopreneurs: professionisti che scelgono di operare autonomamente senza la necessità di un team strutturato.

Grazie all’AI, anche una singola persona può ambire a costruire e scalare un’attività altamente redditizia, combinando automazione, efficienza e innovazione in modi un tempo impensabili. L’AI non solo semplifica operazioni complesse come la gestione dei dati, il marketing e la personalizzazione dei servizi, ma consente anche di competere in mercati globali, riducendo drasticamente i costi di ingresso e operativi. Una spinta determinante, che si unisce alle trasformazioni del mercato del lavoro nella direzione del lavoro remoto e digitalizzato, accelerate dalla pandemia.

1. La profezia di Sam Altman

Per enfatizzare questa evoluzione, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha previsto l’avvento rivoluzionario di “One-Person Unicorn”, cioè startup fondate da singoli individui, in grado di costruire di scalare in valore fino a miliardi di dollari senza assumere un solo dipendente. Niente politica aziendale, niente drammi HR, niente team che scoppiano: solo tu, la tua creatività e un esercito di AI Agents pronti a gestire il lavoro operativo.

Questa visione è stata ulteriormente sviluppata nel libro di Daniel Locke, “One-Person Unicorn: Using AI to Scale a One-Person Business to Success”, che offre una guida pratica per sfruttare al meglio le potenzialità dell’AI e trasformare un’idea in una startup di successo. Perché se è vero che non tutti gli startup founder sono come Daniel Vassilev, founder di Relevance AI e creatore di PokeWhere, accreditata come esempio di One-Person Unicorn, è pur vero — lo ricorda anche Alexis Ohanian riportando un’intervista a Sam Altman — che sarà sempre più cruciale la qualità delle persone nel team, e non la quantità.

Il futuro del lavoro, sempre più orientato all’efficienza e alla personalizzazione, vede l’intelligenza artificiale come la chiave per liberare il potenziale di singoli individui, permettendo loro di ridefinire i confini del successo professionale ed economico. Inoltre, questo cambiamento rappresenta una ristrutturazione fondamentale del modo in cui il valore viene creato nell’economia moderna.

2. Il fenomeno dei One-Person Unicorns

Il modello tradizionale di sviluppo di una startup prevedeva un ciclo di vita ben consolidato: raccogliere capitale, assumere team, scalare le operazioni e ripetere il ciclo. I One Person Unicorn stanno dimostrando che questo modello può essere superato grazie all’AI, che sostituisce interi dipartimenti aziendali. I fondatori che hanno queste potenzialità utilizzano la tecnologia per automatizzare funzioni aziendali cruciali, creando opportunità senza precedenti con costi minimi.

Il “fatturato per dipendente” è diventato un parametro chiave per valutare l’efficienza delle aziende moderne. I One Person Unicorn stabiliscono nuovi record in questa categoria, generando milioni di dollari di entrate con team ridotti al minimo.

2.1. Il potenziale liberato dalla nuova tecnologia

Disegnare strategie di marketing, gestire customer service, sviluppare nuovi prodotti e molto altro: l’AI non si applica solo per automatizzare i processi, ma moltiplica le capacità di un singolo fondatore.

Strumenti come chatbot, assistenti di coding automatizzati e analisi avanzata sono la base di operazioni sofisticate con minima interazione umana. Non è uno scenario solo ipotetico. Piattaforme come Relevance AI e Lovable stanno già fornendo ai creatori strumenti per automatizzare compiti ripetitivi. Che si tratti di gestire email, pianificare attività o creare campagne di marketing iper-personalizzate, l’AI sta trasformando i creatori di contenuti (content creator) e professionisti della conoscenza (knowledge worker) in macchine aziendali snelle ed efficienti.

Ad esempio, Relevance AI consente ai creatori di addestrare agenti per flussi di lavoro specifici. Infatti dietro ogni video virale o podcast di successo ci sono ore di lavoro amministrativo: editing, gestione clienti, logistica delle sponsorizzazioni. Questi agenti non si limitano a eseguire compiti, ma sono contestualmente consapevoli, capaci di adattarsi a nuove sfide. Sono, in sostanza, co-fondatori che non dormono mai né discutono sulle quote di equity.

I founder possono quindi testare migliaia di idee e strategie con tempi e costi ridotti, e possono pianificare sviluppi e revisioni di software e prodotti digitali, con meno infrastrutture e quindi tempistiche molto più compatte e frequenze maggiori, limitando il lavoro operativo, gestionale e amministrativo.

In questo modo, grazie a una struttura dei costi leggera, queste nuove aziende possono operare con margini che le aziende tradizionali possono solo sognare, offrendo flessibilità in termini di pricing, marketing e investimenti strategici.

2.2. Una nuova forma mentis imprenditoriale

I One Person Unicorn sono caratterizzati da disciplina, focus e capacità decisionale, dovendo e potendo operare senza il supporto di una struttura aziendale tradizionale. La loro visione è spesso più focalizzata rispetto ai concorrenti più grandi, e questo, insieme all’efficienza operativa e all’agilità decisionale consente loro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato.

Invece di assumere personale per gestire la crescita, i One Person Unicorn investono in strumenti di automazione avanzati. La loro infrastruttura è principalmente digitale, consentendo un’espansione globale con costi ridotti. Per esempio, la produzione di contenuti da distribuire, che fino ad oggi poteva risultare estremamente time-consuming, una volta automatizzata e resa economica, permette di alimentare consapevolezza e comprensione di base nel mercato, che favorisce poi l’erogazione di servizi di implementazione e personalizzazione.

Sebbene l’idea di un “One-Person Unicorn” sia allettante, non mancano alcune sfide da non sottovalutare. Scalare un’operazione individuale richiede non solo strumenti eccezionali, ma anche disciplina e visione strategica. Inoltre, l’elemento umano — la collaborazione e la creatività condivisa — continua ad avere un valore immenso.

Inoltre, anche se con il continuo progresso dell’AI i creatori e i knowledge worker avranno sempre più tempo per esplorare territori inesplorati, il fattore cruciale sarà sempre e sempre più nelle loro capacità intellettuali e idee audaci. Gli AI agents sono come pennelli: sta ai creatori immaginare il capolavoro e ai professionisti interpretare la propria professione.

2.3 Nella botte piccola c’è il vino buono

L’idea tradizionale che il valore economico sia proporzionale alla dimensione aziendale è rimessa in discussione da queste startup. La loro ascesa non rappresenta solo un nuovo modo di costruire aziende, ma un cambiamento fondamentale nel modo in cui il valore viene creato nell’economia moderna, grazie a automazione avanzata e intelligenza artificiale. Anche le aziende tradizionali stanno iniziando a considerare come sfruttare questa opportunità nelle loro operazioni.

D’altra parte, il continuo progresso delle tecnologie porterà il potenziale per i “One-Person Unicorns” ad ampliarsi ulteriormente. Man mano che strumenti e metodologie continuano a evolvere, potremmo trovarci di fronte alle fasi iniziali di una trasformazione radicale nel modo in cui le aziende vengono costruite e scalate.

2.4 Il fabbisogno finanziario non è più un problema

La raccolta di capitale per i “One-Person Unicorns” è molto diversa da quella delle startup tradizionali. Storicamente, creare un prodotto tecnologico di successo richiedeva team di ingegneri e risorse finanziarie significative. L’AI sta cambiando questo paradigma. Piattaforme come Lovable consentono ai creatori di prototipare app complesse a una frazione dei costi tradizionali, rendendo l’innovazione accessibile a fondatori non tecnici.

Un esempio è PokeWhere, un’app per il tracciamento dei Pokémon, creata da Daniel Vassilev, fondatore di Relevance AI. Con risorse minime, ha raggiunto milioni di download, dimostrando che grandi idee non necessitano di grandi team o risorse, ma di un’esecuzione intelligente.

Grazie alla loro elevata efficienza operativa e ai margini alti, queste aziende spesso richiedono un capitale esterno minimo. Quando cercano finanziamenti, lo fanno generalmente per scopi strategici, come espandere in nuovi mercati o sviluppare innovazioni, piuttosto che per necessità operative.

Gli investitori stanno sempre più apprezzando il valore offerto da queste realtà. I “One-Person Unicorns” seguono percorsi più chiari verso la redditività, con numeri più convincenti, rispetto alle startup tradizionali. L’efficienza nell’uso del capitale consente a queste aziende di garantire ritorni interessanti per gli investitori, anche con investimenti complessivamente più contenuti.

Questo nuovo modello è particolarmente interessante nei mercati dove capitale e talenti sono più difficilmente reperibili, rendendo così l’imprenditoria più democratica e diversificata.

2.4. Dove sarà più facile incontrarli

I settori che potrebbero essere un terreno fertile per la nascita di unicorni monopersonali sono principalmente quelli legati al software consumer e all’e-commerce diretto al consumatore. Nel caso del software consumer, un prodotto creato con il supporto dell’intelligenza artificiale può essere facilmente scalato senza la necessità di grandi team. Una volta sviluppato, infatti, il software richiede solo aggiornamenti periodici e l’attenzione principale può essere rivolta alla crescita della base utenti.

Nell’e-commerce diretto al consumatore, l’AI gioca un ruolo cruciale nella generazione di idee, nella creazione di campagne pubblicitarie mirate e nella conduzione di ricerche di mercato. Questo consente di ottimizzare l’esperienza del cliente e di raggiungere nuovi segmenti di mercato con un’efficienza che sarebbe impensabile senza l’ausilio di strumenti tecnologici avanzati.

Di contro, settori più complessi, come lo sviluppo di software aziendali, risultano meno adatti a un modello monopersonale. Questo perché richiedono una maggiore interazione umana, ad esempio per il supporto clienti o per la gestione di elevati standard di sicurezza informatica. Tali requisiti limitano la possibilità di automatizzare completamente le operazioni, rendendo più difficile mantenere l’efficienza tipica di un’azienda gestita da un solo individuo.

3. Non solo una visione utopistica o una provocazione.

Al momento, non risultano esempi documentati di “unicorni monopersonali”, ovvero startup che abbiano raggiunto una valutazione di un miliardo di dollari con un solo fondatore e senza dipendenti. Tuttavia, esistono casi di imprenditori che, partendo da soli, hanno costruito aziende di successo sfruttando strumenti digitali, e se lo hanno potuto fare qualche anno fa è logico immaginare che oggi avrebbero trovato un ulteriore supporto nei nuovi strumenti basati su AI.

Ecco alcuni esempi di solopreneur che hanno avviato e scalato con successo attività di valore significativo:

  1. Allen Walton: Dopo aver lavorato in un negozio di videocamere a $11 l’ora, ha fondato SpyGuy Security, un sito web che vende oltre 100 diversi prodotti per la sorveglianza. In meno di un anno, la sua attività ha generato entrate a sette cifre. (Niche Pursuits)
  2. Charmaine Pocek: Ha iniziato offrendo servizi di scrittura di curriculum su Fiverr come attività secondaria. Con il tempo, ha trasformato questa iniziativa in un’attività a tempo pieno, guadagnando tra $38.000 e $48.000 al mese. (Fiverr Workspace)
  3. Sara Blakely: Fondatrice di Spanx, ha iniziato l’azienda da sola con un investimento di $5.000, trasformandola in un marchio globale di abbigliamento intimo e diventando miliardaria. (RunSensible)
  4. Anastasia Soare: Ha fondato Anastasia Beverly Hills, un’azienda di cosmetici, iniziando come estetista e costruendo un impero del beauty con una vasta gamma di prodotti. (RunSensible)
  5. Marie Forleo: Business coach e autrice, ha creato una piattaforma di formazione online che ha aiutato migliaia di imprenditori a sviluppare le proprie attività. (RunSensible)
  6. John Lee Dumas: Creatore del podcast “Entrepreneurs on Fire”, ha costruito un business redditizio intervistando imprenditori di successo e offrendo contenuti formativi. (Starter Story)
  7. Nathan Barry: Ha fondato ConvertKit, una piattaforma di email marketing per creatori, trasformandola in un’azienda multimilionaria senza finanziamenti esterni significativi. (Starter Story)
  8. Leo Babauta: Ha creato Zen Habits, un blog focalizzato su semplicità e mindfulness, monetizzando attraverso libri e corsi online. (Starter Story)
  9. Mark Manson: Autore e blogger, ha costruito una piattaforma di successo che ha portato alla pubblicazione di bestseller internazionali. (Starter Story)
  10. Markus Frind ha sviluppato da solo il sito di incontri Plenty of Fish, gestendolo inizialmente senza dipendenti e generando profitti significativi prima di venderlo nel 2015 per 575 milioni di dollari. (BusinessInsider)

Ecco alcuni esempi di professionisti italiani che hanno trasformato le proprie attività personali in startup di successo, sfruttando strumenti digitali e modelli di business innovativi:

  1. Davide Dattoli — Talent Garden: Nonostante un percorso scolastico difficile, Dattoli ha fondato Talent Garden, un network internazionale di spazi di coworking focalizzati sul digitale. La sua intuizione ha portato l’azienda a contare 140 dipendenti e un fatturato di 25 milioni di euro. (Il Sole 24 Ore)
  2. Giuseppe Crippa — Technoprobe: Crippa ha iniziato producendo schede per testare microchip nella cucina di casa. Oggi, Technoprobe è una delle più grandi aziende al mondo nel suo settore, rendendo Crippa uno dei 50 miliardari italiani. (Forbes Italia)
  3. Irina Mella Burlacu — Vita International: Arrivata in Italia dalla Transilvania, Burlacu ha fondato Vita International, specializzata in guardrail illuminati ed ecologici. La sua azienda è diventata un punto di riferimento nel settore della sicurezza stradale. (Forbes Italia)
  4. Marco Giapponese — Immobiliare.it: Appassionato di computer fin da giovane, Giapponese è tra i protagonisti di Immobiliare.it, il portale che ha rivoluzionato il mercato immobiliare online in Italia. (Il Sole 24 Ore)
  5. Gianluca Caputo: CEO di Windor Infissi, ha rivoluzionato il mercato degli infissi introducendo il marchio “Finestre Senza Pensieri”, offrendo 12 garanzie di isolamento termico e acustico, e una posa certificata, distinguendosi significativamente dalla concorrenza. (Imprenditori di Successo)
  6. Chiara Bergonzi: Imprenditrice e coach nel settore del caffè, ha ottenuto riconoscimenti per il suo contributo all’industria nel 2023. Soprannominata “The Queen”, campionessa di Latte Art (L’arte di macchiare il cappuccino), ha lanciato Lot Zero nel settore del Specialty Coffee. (CoffeeToday)
  7. Bianca Arrighini e Livia Viganò — Factanza: Le due giovani imprenditrici hanno co-fondato Factanza, un brand educational che racconta l’attualità attraverso pillole di informazione sui social, rivolgendosi principalmente ai giovani. La loro iniziativa ha riscosso notevole successo nel panorama dell’informazione digitale. (EconomyUp)
  8. Francesco Magro — Winelivery: Magro ha fondato Winelivery, un servizio di consegna a domicilio di bevande alcoliche in 30 minuti. L’azienda ha conosciuto una rapida espansione in diverse città italiane, diventando un punto di riferimento nel settore. (Startup Geeks)
  9. Michele Grazioli: Inserito nel 2019 da Forbes Italia tra i “100 Under 30”, ha iniziato la sua carriera imprenditoriale nel campo dell’intelligenza artificiale, sviluppando soluzioni innovative per diverse aziende. (Forbes Italia)
  10. Virginia Tosti: Imprenditrice con una lunga esperienza nella gestione di società di famiglia, ha co-fondato start2impact, una startup focalizzata sull’orientamento, formazione pratica e lavoro in ambito digitale e innovazione, riconosciuta tra le migliori 5 startup in Italia secondo B Heroes. (Intensive Program)

4. La centralità degli asset personali (umani)

Abbiamo visto come i vantaggi del modello dei solopreneur siano notevoli, ma è altrettanto chiaro che questa figura richieda una combinazione unica di competenze tecniche, capacità strategiche e resilienza personale. Le caratteristiche distintive di questi speciali startup founder, benché affascinanti, possono risultare impegnative da sviluppare per molti.

In un mondo tecnologico in continua evoluzione, è essenziale investire non solo sugli strumenti, ma anche su metodologie e competenze trasferibili che permettano di navigare tra le incertezze e sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’AI e dall’automazione. Tra le priorità troviamo:

Acquisire competenze fondamentali: Padroneggiare l’analisi dei dati, l’automazione dei processi, il marketing e la gestione finanziaria sono elementi imprescindibili per mantenere un vantaggio competitivo.

Sviluppare una forma mentis adattiva: È cruciale saper scegliere, integrare e abbandonare rapidamente strumenti e strategie in base all’evoluzione del mercato e delle tecnologie.

Coltivare l’aggiornamento continuo: Rimanere costantemente informati su AI, automazione e nuovi strumenti innovativi consente di anticipare i trend e adattarsi con agilità ai cambiamenti.

Tuttavia, la strada verso il successo non è priva di ostacoli. Il sovraccarico lavorativo è una sfida comune, in quanto i solopreneur si trovano a dover gestire ogni aspetto del proprio business, spesso senza supporto diretto. A ciò si aggiunge il rischio di isolamento, che può minare sia la creatività sia la capacità di prendere decisioni strategiche ottimali.

Per affrontare queste difficoltà, è fondamentale sviluppare un equilibrio tra efficienza operativa e benessere personale. Partecipare a comunità di settore, collaborare con altri professionisti e costruire una rete di supporto possono essere strategie utili per mantenere la motivazione, ridurre il senso di solitudine e favorire lo scambio di idee.

In definitiva, essere un solopreneur di successo non significa solo padroneggiare strumenti avanzati, ma anche possedere la determinazione e la flessibilità per affrontare sfide complesse con una visione chiara e adattabile.

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Fonti:

Will AI Agents Open The Door To Single-Person Unicorn Creators? — Forbes — Aggiornato il 28 Nov 2024

Could AI create a one-person unicorn? Sam Altman thinks so — and Silicon Valley sees the technology ‘waiting for us’ — Fortune — 4 Feb 2024

Alexis Ohanian’s take over his interview with Sam Altman — Linkedin — 21 Feb 2024

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Gino Tocchetti
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Written by Gino Tocchetti

Business Design, Corporate Innovation, Strategy Advisor

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